FONDO NON AUTOSUFFICIENZA: INTESA SUL RIPARTO E SUL PIANO TRIENNALE 2022-2024
Nella seduta di Conferenza Unificata del 3 agosto scorso è stata data intesa al decreto di riparto triennale 2022-2024 del Fondo Non Autosufficienza (e relativi allegati, in attesa di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale), pari a 822 milioni nel 2022, 865,3 milioni di euro nel 2023 e 913,6 milioni di euro nel 2024. Le risorse sono ripartite tra le Regioni per il successivo trasferimento agli Ambiti Territoriali entro 60 giorni, secondo i medesimi criteri del riparto precedente.
Rispetto agli anni passati, non è stata fissata una quota percentuale da destinare alla disabilità gravissima; tuttavia, i territori devono garantire prioritariamente la copertura finanziaria per gli interventi destinati a tale platea.
Oltre alle risorse destinate ai progetti di Vita indipendente (almeno 14,6 milioni annuali complessivi, che le Regioni cofinanziano), è stata individuata un’altra quota (20 milioni per il 2022 e 50 milioni di euro per ciascun anno del biennio 2023-2024) riservata alle assunzioni di personale sociale dei Comuni a tempo indeterminato per la costituzione delle equipe nei Punti Unici di Accesso socio-sanitari, come previsto dall’art. 1 c. 163 Legge Bilancio 2022.
Inoltre il decreto adotta il Piano nazionale per la non autosufficienza 2022-2024, frutto del lavoro svolto in questi mesi dai referenti dei Comuni e delle Regioni nell’ambito della Rete della protezione e dell’inclusione sociale, in un percorso di progressiva definizione e attuazione dei Livelli essenziali delle prestazioni sociali (LEPS, riferiti principalmente alla platea degli anziani non autosufficienti, dei non autosufficienti in generale e, come obiettivi di servizio, alle persone con disabilità), di strutturazione dei servizi sociali e dell’assistenza socio-sanitaria integrata, in parallelo con le Missioni 5 e 6 del PNRR e con le Riforme in esso previste. In tale percorso, uno degli obiettivi è il passaggio graduale dai trasferimenti monetari all’erogazione di servizi diretti o indiretti (ossia di contributi monetari condizionati all’acquisto di servizi di cura e assistenza domiciliari e previsti nell’ambito di un progetto personalizzato più complessivo).
Al fine di promuovere il rafforzamento dell’integrazione socio-sanitaria, è stato previsto uno schema di Accordo Interistituzionale a livello locale tra Ambiti sociali e ASL/Distretti sanitari, allegato al Piano e che potrà essere adattato alle singole realtà territoriali e adottato con provvedimento dalle singole Regioni, al fine di favorire la costituzione delle equipe integrate e strutturare l’accesso socio-sanitario attraverso i Punti Unici di Accesso.
Su richiesta dell’Anci, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha espresso la propria disponibilità a valutare, per le annualità successive al 2022, l’opportunità di introdurre un criterio aggiuntivo di riparto delle risorse destinate alle assunzioni che tenga conto del reale fabbisogno di professionalità sociali nei singoli territori che risultino essere più carenti.
L’Anci ha inoltre ribadito, nei tavoli ministeriali e in sede di Conferenza Unificata, la necessità e l’urgenza di prevedere un provvedimento finalizzato al superamento dei limiti assunzionali e dei vigenti criteri di sostenibilità economica, al fine di rendere concreto e attuabile in tutti i territori il rafforzamento del personale sociale e amministrativo comunale necessario al compiuto funzionamento dei PUA socio-sanitari e alla realizzazione dei LEPS previsti.
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