FONDO FAMIGLIA – RIPARTO RISORSE 2022 E PIANO NAZIONALE FAMIGLIA
E’ stato da poco pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto di riparto del Fondo per le politiche della famiglia per l’anno 2022. Le risorse sono complessivamente pari a 44 milioni di euro, di cui 30 milioni sono destinati ad attività di competenza regionale e degli Enti locali per la prosecuzione di iniziative a favore della natalità e genitorialità, anche tenuto conto dei nuovi bisogni legati all’emergenza COVID (Centri per le famiglie, consultori familiari, conciliazione vita-lavoro, ecc.). Le risorse sono trasferite alle Regioni (che possono cofinanziare tali interventi con almeno il 20% del finanziamento assegnato) su loro richiesta da inviare entro 90 gg dalla pubblicazione del decreto in GU, e previa verifica della coerenza della programmazione regionale, adottata in accordo con le Autonomie locali, con gli obiettivi stabiliti dal decreto.
I restanti 14 milioni sono di competenza statale, al fine di promuovere Avvisi pubblici rivolti anche ai Comuni, in sinergia con enti privati (in ogni caso si specifica che nella predisposizione dei progetti da parte di questi ultimi va comunque garantito il coinvolgimento dei Comuni), nonché a interventi di diffusione di buone prassi in materia di politiche familiari adottate da enti pubblici e privati, enti locali, imprese e associazioni, privilegiando interventi per minori orfani per crimini domestici, vittime di violenza assistita, vulnerabilità socioeconomica e disagio minorile.
Inoltre, nella seduta di Conferenza Unificata del 14 settembre scorso è stata sancita intesa sul nuovo Piano nazionale per la famiglia, approvato il 10 agosto 2022 dall’Osservatorio nazionale sulla famiglia (a cui hanno partecipato anche i referenti designati dall’Anci).
Il Piano, che sostituisce l’ultimo, approvato nel 2012, definisce il nuovo assetto programmatico – in termini di priorità, obiettivi ed azioni – nella cornice della legge n.32 del 2022 (cd. Family act), per attuare le misure chiave per le politiche della famiglia in Italia: esso richiama quanto già definito da misure legislative e altri strumenti programmatori in vigore, cui aggiunge nuove azioni da implementare attraverso eventuali ulteriori provvedimenti legislativi.